Il ritorno speciale di Simone Vagnozzi

,

 

A volte ritornano, e questo è stato davvero un ritorno speciale.

Simone Vagnozzi non ha certo bisogno di presentazioni. Oggi è il coach del numero 1 del tennis mondiale, ma forse non molti sanno che per tre stagioni è stato giocatore di Tennis Comunali Vicenza, il nostro club a cui è rimasto sempre legato.

Di passaggio in città, ha trascorso una giornata speciale: ha incontrato i ragazzi dell’agonistica, rispondendo per un’ora alle loro domande e condividendo la sua esperienza con utili consigli.

“A livello giovanile non bisogna focalizzarsi sui risultati – ha dichiarato – bensì sul percorso di crescita, senza mai dimenticare il divertimento. Spesso, a 20 anni, i giocatori sono già stanchi, quando invece devono ancora iniziare la loro carriera”. 

Oltre all’importanza di giocare bene, ha sottolineato un’altra qualità fondamentale: la capacità di gestire correttamente i momenti cruciali. Infatti, l’aspetto mentale è essenziale in un tennis moderno che richiede un grande dispendio di energie.

Subito dopo, ha pranzato con i maestri, e il confronto è proseguito a tavola. Ha enfatizzato come alla base dell’allenare ci sia la passione, accompagnata da un percorso di crescita: “Ogni giocatore è differente, pertanto deve essere il coach ad adattarsi e a farlo evolvere nel miglior modo possibile”.

Il pensiero non può non tornare ai suoi anni a Vicenza: “Sono stati anni bellissimi – ci racconta – in particolare il primo, quello della prima storica promozione in serie A2”.

Correva il 2015 e, per gli amanti delle statistiche, Vagnozzi concluse la stagione imbattuto sia in singolare che in doppio.

Come sottolinea, rispetto a quando giocava, il tennis attuale è diventato più veloce e fisico, richiedendo di essere sempre mentalmente pronti.

“E’ più facile dire cosa fare agli altri – aggiunge – piuttosto che essere soli in campo”. 

Enrico Zen, presidente di Tennis Comunali Vicenza, ha sempre mantenuto ottimi rapporti con Simone e oggi lo ha riabbracciato in un affettuoso tuffo nel passato: “E’ stato un vero piacere ospitarlo al circolo – ha dichiarato – e sono estremamente grato di aver avuto l’opportunità di trascorrere alcune ore con lui, ascoltando come vive la sua straordinaria esperienza in un mondo che egli stesso ha definito difficile. Credo che per i nostri ragazzi, ma anche per i maestri, questa sia stata un’occasione importante di crescita e formazione”.